LA DISTINZIONE TRA CAVITÀ PERMANENTE E TEMPORANEA NELLE LESIONI DA ARMA DA FUOCO

LA DISTINZIONE TRA CAVITÀ PERMANENTE E TEMPORANEA NELLE LESIONI DA ARMA DA FUOCO

Nel contesto delle lesioni da arma da fuoco, il concetto di cavità permanente e temporanea riveste un ruolo cruciale nella comprensione delle conseguenze che un proiettile può avere sui tessuti umani. La cavità permanente e quella temporanea sono sempre entrambe presenti in caso di colpo inferto da arma da fuoco ma hanno caratteristiche diverse in base al tipo di arma e munizione utilizzata.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio la differenza tra cavità permanente e temporanea, soffermandoci sulle peculiarità di ognuna.

La Cavità Permanente: l’irreversibile danneggiamento dei tessuti

La cavità permanente rappresenta la zona in cui il proiettile ha attraversato i tessuti, causando danni irreversibili. In altre parole, è la distruzione per schiacciamento e/o lacerazione dei tessuti a contatto diretto con il proiettile.

Questa zona è, dunque, la diretta conseguenza del passaggio del proiettile, che può determinare danni significativi ai tessuti corporei. Non si deve però immaginare che questa corrisponda ad un “buco” perfetto che ricalchi la forma del proiettile. Infatti, a seconda delle caratteristiche proprie dei tessuti interessati, la conformazione della cavità permanente potrà essere differente.

Durante l’autopsia, la cavità permanente apparirà come una zona ripiena di sangue e tessuto lacerato, non connesso con il resto circostante. Sarà inoltre facile da specillare perché non più in grado di opporre resistenza meccanica significativa al passaggio di un corpo estraneo (specillo).

La Cavità Temporanea: Onde di Pressione e Elasticità Tissutale

Diversamente, la cavità temporanea è l’area circostante la cavità permanente, influenzata dall’onda di pressione generata dal passaggio del proiettile. Il proiettile, infatti, imprime sul tessuto circostante un’accelerazione radiale, responsabile di una loro dislocazione spaziale temporanea.

Questa zona subisce uno spostamento radiale dei tessuti durante il transito del proiettile. Tuttavia, a differenza della cavità permanente, i tessuti interessati dalla cavità temporanea tendono a tornare alla loro posizione originale grazie alla loro elasticità intrinseca. Quindi, si viene a creare una sorta di bolla creata dallo spostamento dei tessuti che poi collassa su se stessa per l’elasticità dei tessuti stessi.

L’impatto dell’onda di pressione è temporaneo e, anche se la dislocazione radiale dei tessuti è solo momentanea, può comunque causare danni permanenti riscontrabili durante l’esame autoptico.  Infatti, la dislocazione spaziale dei tessuti sottopone le loro strutture a tensioni di trazione e la possibilità di danneggiare i tessuti dislocati dipende dal loro carico di rottura e dalle tensioni indotte.

L’effetto della cavità temporanea è maggiore per i proiettili ad alta velocità e può essere studiata mediante alcuni simulatori balistici, ad esempio il sapone, nei quali si osserva la deformazione massima.

Immagine tratta dal Libro “Wound Ballistics” di B. P. Kneubuehl

Conclusioni

La distinzione tra cavità permanente e temporanea è fondamentale in ambito medico-legale e balistico. Consente agli esperti di comprendere l’entità del danno causato da un colpo di arma da fuoco, nonché la ricostruzione degli eventi e l’analisi forense. Inoltre, le caratteristiche della cavità permanente e temporanea forniscono informazioni preziose sulla natura dell’arma utilizzata e sulla potenza della munizione.

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Benedetta De Luca

Giovane Medico Legale in formazione specialistica, Esperto in Balistica Forense. Mi occupo di decifrare storie che solo le armi e le munizioni possono raccontare.

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