LA COMPLESSITA’ DELL’INDAGINE BALISTICA NEI CORPI PUTREFATTI

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Ogni lesione d’arma da fuoco rappresenta una sfida per il medico-legale e l’esperto balistico, ma quando tali lesioni si devono ricercare in un corpo putrefatto, l’indagine diventa ancora più complessa.

In questo articolo, esploreremo la difficoltà nel riconoscere e analizzare lesioni da arma da fuoco in corpi putrefatti, sottolineando quali possono essere gli espedienti utili che si possono adottare.

La Putrefazione e le Sue Implicazioni

La putrefazione, processo naturale di decomposizione dei tessuti, introduce una serie di ostacoli nella ricerca di lesioni da arma da fuoco. La perdita di integrità strutturale dei tessuti, il cambiamento nelle caratteristiche fisiche e l’alterazione della scena del crimine complicano notevolmente l’indagine medico-legale, nonché quella balistica.

Riconoscere le Lesioni

Le lesioni da arma da fuoco possono essere mascherate o alterate dai processi putrefattivi. La presenza di fluidi cadaverici, la formazione di gas e il cambiamento nella consistenza e conformazione dei tessuti rendono difficile individuare e distinguere le lesioni da agente balistico. In particolare, a seconda della fase della putrefazione, si potrà avere ad esempio un’alterazione della colorazione della cute e/o una sovradistensione della stessa. Tanto potrà mascherare le caratteristiche della lesione che consentono al medico-legale di porre diagnosi di foro d’ingresso, foro d’uscita e/o tramite intracorporeo.

Tecnologie avanzate come la radiografia post-mortem, ma anche l’indagine autoptica, possono fornire uno sguardo più dettagliato, soprattutto in quei casi in cui i proiettili sono ritenuti all’interno del corpo alla fine di un tramite a fondo cieco.

Cosa fare quindi di fronte ad un corpo putrefatto?

È necessario in tali casi procedere ad un’indagine autoptica che vada ad analizzare i tramiti intracorporei e a ricercare eventuali proiettili ritenuti. Il riscontro di proiettili ritenuti all’interno del corpo consente al medico-legale di porre diagnosi di certezza anche nei casi dubbi.

Utile potrebbe essere inoltre reperire lesioni d’arma da fuoco in corrispondenza di organi ben conservati e/o ossa del corpo.

Infine, occorre sottolineare che il dato obiettivo dovrà sempre essere correlato con quello storico-circostanziale.

Conclusioni

L’indagine sulle lesioni da arma da fuoco in corpi putrefatti può essere molto complessa. È fondamentale, soprattutto in quei casi in cui si hanno avanzati processi putrefattivi, procedere con l’indagine autoptica per analizzare i tramiti intracorporei, nonché ricercare eventuali proiettili ritenuti.

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Benedetta De Luca

Giovane Medico Legale in formazione specialistica, Esperto in Balistica Forense. Mi occupo di decifrare storie che solo le armi e le munizioni possono raccontare.

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