Differenza tra Morte per Asfissia Meccanica Violenta da Impiccamento e Sospensione di Cadavere: Un’Analisi Forense

Differenza tra Morte per Asfissia Meccanica Violenta da Impiccamento e Sospensione di Cadavere

L’analisi di un cadavere trovato impiccato può presentare numerose sfide per i medici legali, soprattutto quando si tratta di distinguere tra una morte dovuta ad asfissia meccanica violenta primitiva da impiccamento e un omicidio con successiva simulazione di impiccamento. Questa differenziazione è cruciale per stabilire la verità sui fatti e per garantire che la giustizia sia servita. In questo articolo, esamineremo in dettaglio le caratteristiche tecniche e i segni distintivi che possono aiutare a discernere tra queste due situazioni. 

Caratteristiche della Morte per Asfissia Meccanica Violenta da Impiccamento

La morte per impiccamento è un tipo di asfissia meccanica violenta primitiva che si realizza tipicamente per l’azione violenta di un laccio avvolto attorno al collo, fissato con l’altra estremità ad un punto fisso e posto in trazione dal peso del corpo. In tal caso il cadavere presenta alcuni segni caratteristici: 

  1. SOLCO CUTANEO DA IMPICCAMENTO: il solco cutaneo si trova in corrispondenza del collo ed è dovuto all’azione del laccio utilizzato per l’impiccamento. Generalmente si presenta obliquo rispetto all’asse trasversale del collo, discontinuo, di differente profondità, di consistenza variabile (in base al tipo di laccio utilizzato), di aspetto pergamenaceo. Inoltre, generalmente è escoriato, ecchimotico ed, a livello dei suoi margini, possono rilevarsi vescicole sieroso-emorragiche dovute allo scorrimento del laccio sulla cute. Questi sono tutti segni indicativi della vitalità della lesione: indicano cioè che il soggetto si è impiccato quando era ancora in vita 
  1. IPOSTASI A CALZINO E A GUANTO: le ipostasi si localizzano classicamente in corrispondenza delle mani e dei piedi e vengono dette, rispettivamente, a guanto e a calzino. Queste sono dovute alla gravità che porta il sangue a ristagnare nelle parti declivi del corpo sospeso. In figura sono cerchiate le aree più declivi del corpo dove tendono a formarsi le ipostasi.  
  1. CONGESTIONE E CIANOSI DEL VOLTO: Spesso si osservano congestione e cianosi del volto, causate dall’interruzione del flusso venoso. 
  1. PETECCHIE EMORRAGICHE SOTTOCONGIUNTIVALI: Piccole emorragie nei tessuti oculari, dovute all’aumento della pressione venosa. 

Sospensione di cadavere 

In alcuni casi di omicidio, si assiste invece alla sospensione di cadavere. L’assassino, cioè, nel tentativo di fuorviare le indagini, sospende il cadavere simulando un impiccamento suicidario. Quando ci si trova di fronte ad un impiccamento, è necessario analizzare ogni evidenza al fine di differenziare l’impiccamento dalla sospensione di cadavere.  

Esistono infatti dei segnali che potrebbero suggerire di trovarsi di fronte ad una sospensione di cadavere:  

  1. ASSENZA DI IPOSTASI A CALZINO E A GUANTO: Se il cadavere fosse stato sospeso dopo alcune ore dalla morte, le ipostasi si potrebbero essere già formate nelle zone declivi del corpo al momento della morte. La loro distribuzione sarà determinante ma dovrà essere posta sempre in correlazione con gli altri reperti oggettivi nonché con il dato storico-circostanziale. 
  1. ASSENZA DI SEGNI DI VITALITÀ DEL SOLCO: I solchi sul collo potrebbero non avere l’aspetto tipico di quelli da impiccamento. In particolare, potrebbero essere assenti tutte quelle caratteristiche indicative della vitalità della lesione. Tanto indicherebbe che il laccio sia stato applicato post-mortem. 
  1. MANCANZA DI SEGNI DI ASFISSIA TIPICI: Potrebbe non esserci congestione e cianosi del volto o emorragie congiuntivali, poiché questi segni richiedono che la vittima fosse viva al momento della compressione del collo. 

Procedura Forense per Determinare la Verità 

L’approccio forense per determinare se un impiccamento è autentico o simulato include una serie di passaggi meticolosi: 

  1. ispezione della scena del crimine: analisi dettagliata del luogo del ritrovamento, della posizione del cadavere e degli oggetti circostanti. 
  1. valutazione dei parametri tanato-cronologici del cadavere: ipostasi, temperatura e rigidità cadaverica 
  1. esame esterno del cadavere: identificazione e documentazione dei solchi cutanei, delle ipostasi e degli altri segni esterni. 
  1. autopsia: esame interno per identificare eventuali fratture ossee, danni ai tessuti molli del collo, e per determinare la presenza di segni di asfissia. 
  1. eventuale analisi tossicologica: per escludere o confermare l’uso di sostanze che potrebbero aver causato la morte prima della sospensione. 

Conclusione 

Distinguere tra una morte per impiccamento e una simulazione di impiccamento richiede un’analisi forense accurata e dettagliata. I segni distintivi come la distribuzione delle ipostasi, la natura dei solchi e altri indicatori di asfissia meccanica violenta primitiva sono cruciali per stabilire la verità. Un’indagine approfondita e meticolosa è essenziale in questi casi. 

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Benedetta De Luca

Giovane Medico Legale in formazione specialistica, Esperto in Balistica Forense. Mi occupo di decifrare storie che solo le armi e le munizioni possono raccontare.

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