Analisi dei Residui dello Sparo: Tipologie e Tecniche di Indagine

Analisi dei Residui dello Sparo_ Tipologie e Tecniche di Indagine - Benedetta De Luca

Introduzione

L’analisi dei residui dello sparo è un aspetto cruciale nelle indagini balistiche ed offre degli insight preziosi per comprendere i dettagli di un evento di sparo.  Essi sono costituiti dai prodotti della combustione della polvere da sparo e della miscela innescante, nonché – in piccola parte – da particelle metalliche derivanti dall’arma, dal bossolo e/o dal proiettile. In questo articolo, esploreremo le due principali categorie di residui dello sparo: quelli organici, derivanti dalla combustione della polvere da sparo, e quelli inorganici, provenienti principalmente dalla miscela innescante.

I residui derivanti dalla combustione della polvere da sparo: ORGANICI

I residui di tipo organico sono quelli derivanti dalla moderna polvere da sparo, la polvere bianca o infume. Le polveri senza fumo sono il prodotto ottenuto da una miscela omogenea di nitrocellulosa con plastificanti, stabilizzanti e/o con nitroglicerina, nitroguanidina o altro. Questi generalmente non vengono analizzati e studiati poiché possono più facilmente ritrovarsi nell’ambiente circostante ed avere altre origini. Sono quindi poco specifici.

I residui derivanti dalla combustione della miscela innescante: INORGANICI

Nelle munizioni per armi da fuoco, l’innesco ha la funzione di incendiare e far deflagrare la carica di lancio, a sua volta destinata a fornire l’energia che lancerà il proiettile lungo la canna e fuori dall’arma. Una miscela d’innesco contiene normalmente: una sostanza innescante, una sostanza ossidante e una sostanza con funzione di carburante. I moderni inneschi non mercurici e non corrosivi per munizioni a percussione centrale contengono in genere stifnato di piombo, solfuro di antimonio e nitrato di bario. I relativi residui di sparo possono pertanto contenere, tutti o in parte, gli elementi non volatili presenti in origine e quindi piombo, antimonio, zolfo e bario.

Tali residui dello sparo sono quelli che vengono più spesso studiati dall’esperto balistico al fine di comprendere un determinato evento di sparo. Sono infatti più specifici del fenomeno dello sparo.

Conclusione

È importante sottolineare che la comprensione dettagliata di entrambi i tipi di residui è essenziale per una valutazione accurata nella ricostruzione degli eventi legati a uno sparo. L’analisi combinata di residui derivanti dalla combustione della polvere da sparo e dalla miscela innescante offre agli investigatori una visione più completa delle circostanze legate a un incidente balistico.

Alcune particelle sono specifiche per un colpo d’arma da fuoco, altre invece sono comuni nell’ambiente ma hanno una distribuzione specifica se provenienti da uno sparo. Per decidere se le tracce trovate sui reperti sono effettivamente attribuibili a uno sparo bisogna considerare più elementi contemporaneamente:

– la composizione chimica dei residui in esame,

– la loro morfologia

– la loro distribuzione sul bersaglio analizzato.

Conoscendo la composizione chimica, la distribuzione e/o la concentrazione sul bersaglio dei residui può essere possibile ricavare informazioni sulla distanza dell’arma dalla superficie investita dai residui, discriminare tra più spari, associare persone o oggetti al fenomeno dello sparo e identificare o scartare tracce presenti sui reperti o sulla scena del crimine.

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Benedetta De Luca

Giovane Medico Legale in formazione specialistica, Esperto in Balistica Forense. Mi occupo di decifrare storie che solo le armi e le munizioni possono raccontare.

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